Osservando dall’esterno il quarantenne Paul, si potrebbe dire che è un uomo ordinario, con una vita tranquilla e dedito al proprio lavoro. Eppure, qualcosa di oscuro si cela nel suo passato, qualcosa che lo ha tormentato al punto di scappare via dalla sua città natale. Quando però la madre si ammala gravemente, Paul è costretto a tornare a Gritten e affrontare definitivamente i propri demoni.
In un viaggio altalenante tra presente e passato, il lettore vive un’esperienza da brividi come mai ci si potrebbe aspettare, seguendo la quotidianità del protagonista attraverso quei pensieri oscuri che lo accompagnano fin dalla giovinezza e che mai smettono di martellare.
L’autore è consapevole di quanto la sua scrittura faccia paura e sembra quasi divertirsi all’idea del terrore che farà accapponare la pelle il suo pubblico. Al contempo, chi legge rimane sorpreso e talmente tanto curioso di arrivare fino in fondo che accetta come compromesso il subire continuo di un terrore in grado di appiccicarsi addosso e lasciare delle sensazioni sgradevoli intense.
Ha dell’incredibile quanto sia naturale empatizzare con Paul e arrivare a comprendere che anche noi ci saremmo comportati come lui al suo posto.
“Le ombre” è un romanzo che fa emergere le paure più profonde, riuscendo nell’intento di intrigare il lettore anziché farlo scappare via urlando. Non subito, almeno.