Chi ha una conoscenza anche solo basilare del genere letterario della fantascienza, non può non aver mai sentito nominare uno dei più grandi autori conosciuti al mondo: Isaac Asimov.
Non tutti sanno però, che nella sua lunga carriera Asimov ha esplorato molti altri generi oltre a quello fantascientifico: dal giallo al poliziesco, dalla divulgazione scientifica all’autobiografia, dai libri per ragazzi al fantasy umoristico. Tutto questo gli ha fruttato numerosi premi e nel 2009 un’assegnazione di un cratere su Marte.
Personalmente ho conosciuto questo scrittore un po’ per caso in realtà, durante una delle gite in biblioteca che la mia maestra di italiano alle elementari ci faceva regolarmente fare: il libro che lessi è “Norby e la principessa perduta”, il terzo della serie per bambini dedicata alle avventure del robot Norby scritta in collaborazione con la moglie Janet.
Purtroppo la serie non è totalmente edita in Italia (anche se è in programma a breve una riedizione), quindi per iniziare vi consiglio il Ciclo di Lucky Starr, composto da sei romanzi fantascientifici, caratterizzati da un linguaggio semplice e scorrevole che aiuta perfettamente nel primo approccio al genere.
Azazel e Magic sono le due raccolte che contengono i suoi racconti fantasy, che personalmente ho apprezzato molto.
Il Grande Universo della Fondazione è la più celebre serie di romanzi, in cui Asimov immagina il futuro dell’umanità, ed è suddivisa in tre grandi macrogruppi:
Il Ciclo dei Robot: un mondo distopico-fantascientifico ambientato in un futuro in cui robot e umani convivono, apparentemente in modo pacifico.
A questa serie appartengono “Io, Robot”, il libro a cui si ispira l’omonimo film del 2004 con protagonista Will Smith e “Robot NDR 113”, scritto insieme a Robert Silverberg e che ha ispirato il film del 1999 “L’uomo bicentenario” interpretato da Robin Williams.
Il Ciclo dell’Impero: diviso in tre libri, narra la lotta tra i regni galattici.
Il Ciclo della Fondazione: opera protagonista di questo evento promozionale, si tratta di una serie di sette romanzi storici sul futuro, in cui lo scienziato Hari Seldon prevede diversi periodi critici che porteranno alla distruzione dell’Impero Galattico.
In origine era detta anche la Trilogia della Fondazione (Fondazione, Fondazione e Impero, Seconda Fondazione). Non sono le prime cronologicamente, ma sono le opere per cui Asimov vinse il Premio Hugo come miglior ciclo fantascientifico nel 1966.
Sono dell’idea che Isaac Asimov sia uno di quegli scrittori che tutti conoscono, ma che non tutti leggono o ne hanno letto qualcosa. Da una parte è comprensibile, non è sicuramente lo scrittore meno impegnativo, ma grazie alla cura che in questo periodo la Mondadori sta avendo per la sua bibliografia c’è speranza che si possa accendere la fiamma della curiosità, che porti vecchi e nuovi fan a conoscere l’autore sotto una nuova luce e a scoprirne ogni punto di forza che lo rendono e lo renderanno sempre uno dei più grandi punti di riferimento della fantascienza mondiale.