
Questi “Tredici”, che danno titolo alla prima raccolta di racconti della Segreti in Giallo Edizioni, sono soggetti apparentemente comuni, con desideri, paure e peccati apparentemente comuni. Eppure, qualcosa scava nelle loro menti fino a tirare fuori il peggio anche dall’intenzione più innocente, trasformando ogni singola situazione nella più brutta che potessero sperimentare. Al tempo stesso, però, è come se ognuno dei protagonisti ne uscisse in qualche modo purificato, come se dal loro personale trauma trovassero comunque un’evasione che se dall’esterno può sembrare un epilogo inquietante, tragico o inaccettabile, per loro rappresenta una liberazione e un modo per convivere meglio con sé stessi.
La narrazione di ogni storia è enfatizzata dallo stile dell’autrice, che nel suo essere precisa e pungente crea la giusta atmosfera horror e fa tremare a ogni pagina. Al tempo stesso, la curiosità cresce per ogni racconto letto e per l’attesa di passare al successivo e scoprire cos’altro si è inventata per colpire e sorprendere.
Tra i miei preferiti spiccano soprattutto i primi due racconti, “Anita” e “Magda”. Un desiderio oscuro ossessiona la prima, così come una paura morbosa tormenta la seconda. Quasi all’opposto ma con soluzioni finali egualmente scioccanti.
Quello della Visentin è un debutto letterario vincente e promettente. Sono davvero curiosa di leggerla su altri progetti e spero che possa far conoscere il suo talento quanto prima.