Ben presto le loro prodezze diventano note, fino al caso della scomparsa di Mr. Bammington. Il capo della polizia, Capitano Morris, liquida il tutto come un caso di suicidio. Ma i fratelli Hoyt osservano minuziosamente la scena del crimine, fino a etichettarla come omicidio. Chi la spunterà?
Dietro quello che potrebbe essere un classico libro giallo ispirato ai racconti di Arthur Conan Doyle, Alastor Maverick e L.A. Mely tessono le fila di una trama ben più articolata, caratterizzata dalle identità dei fratelli Hoyst che devono fare i conti con il loro passato, che non hanno mai dimenticato né del tutto superato, un po’ come i tanti casi d’investigazione che si sono trovati a trattare. La loro psiche, così come la crescita e maturazione, è condizionata da ciò che si annida tra i ricordi e dal sentirsi impotenti verso questo. Nonostante entrambi abbiano sviluppato doti di ragione e logica, è come se sfogassero in altri lati del loro carattere questa sofferenza inespressa. Quindi, ci ritroviamo di fronte a una Mel colma di rabbia e restia al ruolo che la società le impone in quanto donna e un Nicholas che cerca di mantenere costantemente il controllo attraverso un’incredibile dose di calma. Ma queste, a loro volta, sono solo delle corazze volte a nascondere ciò che c’è in profondità e che ora potrebbe finalmente venire allo scoperto.
I personaggi che ruotano attorno alle loro figure sono tutti ben delineati, realistici e molto affascinanti. Ho amato dal primo istante lo zio Hoyt, che con cura e amore estremi si prende cura dei libri della sua biblioteca. Ho trovato esilarante il Commissario Morris e i suoi tentativi d’ipotesi che non vanno mai a buon fine (in qualche modo mi ha ricordato Goro di Detective Conan).
L’ambientazione Steampunk, chi mi conosce lo sa bene, è tra le mie preferite in assoluto quando si tratta di letteratura. Ogni volta mi sembra di potermi immergere tra ingranaggi, mostri di metallo e corsetti vittoriani, che alleggeriscono quella che di fatto era l’aria pesante che si respirava data dai fumi delle industrie e dai primi mezzi di trasporto automatizzati. Non posso farci niente, adoro quell’atmosfera d’altri tempi a cavallo tra realtà e fantasia e nella loro opera gli autori sono riusciti alla perfezione nel rendere ogni elemento tipico appropriato per le giuste occasioni. Forse ciò che viene leggermente trascurato è proprio l’aspetto del giallo, in cui non ho percepito particolare tensione, dato anche da uno stile narrativo non improntato su questo. In ogni caso la risoluzione finale non è scontata, ho apprezzato che dietro anche questo aspetto ci fosse logica e impegno.
Chicca molto carina: in Appendice trovate delle ricette in tema che si possono replicare. Spero di avere occasione di farlo anche io, sembrano tutti piatti deliziosi!
Non chiudo di certo i battenti con la SteamBros Investigations, non vedo proprio l’ora di addentrarmi in un’altra delle loro avventure!
Se ancora non siete convinti, potete a leggere le due novelle a tema Halloween e Natale che personalmente ho adorato: “SteamBros Investigations – Halloween’s Hellgate” e “SteamBros Investigations – The First Christmas Carol”.