Passato dalla gloria a una vita sedentaria e tranquilla, il talentuoso scrittore Antonio Brando vive degli apprezzamenti di tutte le sue opere, ma senza riuscire davvero a trovare nuova linfa ispiratrice per altrettante nuove storie. La svolta avviene quando la sua agente, Valentina, lo contatta per affidargli un lavoro commissionato da un importante editore: scrivere libri di viaggio. Antonio non è molto ferrato sul genere, ma convinto dall’insistente donna, parte alla scoperta della Maremma. Qui si stanzia a Pitigliano, vecchio paesino toscano, presso un albergo denominato “La Foresteria delle tre sorelle”.
Ben presto l’uomo si troverà ad avere a che fare con le stranezze più disparate e inaspettate, nel tentativo di dare a ogni cosa una spiegazione e portare a termine il libro tanto voluto.
La parola chiave per descrivere questo libro è: mistero. Una nebbia fitta avvolge la vicenda di Antonio fin dalla prima pagina e il lettore vive con lui ogni istante ed emozione. Lo scrittore dovrebbe trovarsi a proprio agio con il mistero, perché lui stesso ha realizzato un’intera carriera su questo. Eppure, un conto è immaginare che avvenga qualcosa, un altro è assistere a fatti del tutto inspiegabili. Quello che potrebbe sembrare un semplice viaggio di istruzione e ricerca si trasforma ben presto in una corsa verso l’ignoto. Pitigliano si trasforma in un perfetto palcoscenico volto a mostrare a chi guarda l’inspiegabile. Il protagonista entra in contatto con personaggi bizzarri; tra chi lo osanna e lo conosce c’è anche chi si comporta bruscamente o addirittura chi gli consiglia caldamente di lasciare la Foresteria e il paese tutto. Il clima si raffredda all’istante e la paura osserva vigile dietro ogni pagina, pronta a balzare fuori.
La narrazione è essenziale e disorientante: le descrizioni, sia dei luoghi che dei personaggi, sono ridotte al minimo, lasciando tutto il lavoro all’immaginazione di chi si appresta alla lettura. Le frasi sono corte, schematiche ma vanno dritto al punto. Non si capisce subito dove l’autore voglia andare a parare, ma quando ci si rende conto della cosa si è ormai troppo coinvolti e non si può fare altro che proseguire, seguendo i passi del suo protagonista. Solitamente tendo a preferire una narrazione molto più dettagliata ed emotivamente coinvolgente, ma uno stile così freddo e distaccato penso sia adatto a una situazione già deviata in partenza. La confusione di Antonio è la nostra stessa confusione e le risposte si possono trovare solo alla fine del lungo viaggio.
“La Foresteria delle tre sorelle” è un’opera che scorre velocemente in poche ore e ingloba lentamente a sé chi ne sfoglia le pagine: senza che ve ne rendiate conto, rimarrete imprigionati tra i misteri inquietanti nascosti nelle strade buie, in una semplice stanza, o negli occhi di chi calorosamente vi darà il benvenuto.