« Anche lui aveva sofferto le pene dell’inferno. Nessuno di loro era stato graziato dall’ingiustizia, ma avevano sempre trovato la forza per rialzarsi e combattere. »
Privo di speranze per il futuro e gli aguzzini alle calcagna, Martino Durante è in fuga con il figlio e il fratello verso la salvezza. Quando pensa di essere finalmente al sicuro, ecco che l’incubo torna pulsante e presente davanti ai suoi occhi. Proteggere la sua famiglia diventa la priorità vitale quando un nobile assetato di potere si mette sulle loro tracce: Niccolò Durante è infatti l’unico capace di interpretare un codice racchiuso in un’antica pergamena.
Matteo Di Giulio trasmette attraverso questo libro un’atmosfera fredda e tesa, al tempo stesso frenetica per il susseguirsi di emozioni e avvenimenti descritti. Sono rimasta con il fiato sospeso dall’inizio alla fine per poter capire dove il destino dei protagonisti li avrebbe condotti: Martino e gli altri personaggi sembrano solo in apparenza avere il controllo sulle proprie scelte e azioni, ma in realtà è tutto già scritto e intessuto. Ogni giorno si accavalla all’altro solo per arrivare alla fine. Di Giulio ha uno stile di scrittura scorrevole, coinvolgente e incisivo. Lo studio approfondito dei luoghi e del periodo storico del 1500 fa sì che il lettore possa calarsi maggiormente nella storia, che accende in lui la curiosità che lo porta ad indagare su ciò che è stato reale o meno, divertendosi nel vedere come realtà e finzione possono sposarsi perfettamente.