« Si avvicinò e mi prese tra le braccia, poi accostò la bocca alla mia, dapprima con esitazione… ma non durò a lungo. Le nostre labbra si unirono con la stessa perfezione che ricordavo, solo che stavolta non c’era più niente che ci trattenesse. Nessun rimpianto al pensiero che stessi per tornare in Inghilterra, nessuna riluttanza all’idea di dare vita a qualcosa che non avremmo potuto portare avanti. A quel bacio era concesso di racchiudere promesse e possibilità… e, oh, fu dolcissimo. »
Monthly Archives: Luglio 2017
Blog Tour: Recensione di “Plugged” di Jill Cooper
« Solo per questo valeva la pena fare tutto.
Recensione: “Quindici Minuti” di Jill Cooper
« Il mio primo pensiero va a mio padre. Ho scambiato un
serie.
Review Party: Recensione di “Questo canto selvaggio” di Victoria Schwab
« Avrebbe potuto andarle peggio – la perdita dell’udito era solo parziale – ma era troppo furba per permettere che altri le vedessero. Erano un segno di debolezza, comunque, e la debolezza non si doveva mai mostrare: glielo aveva insegnato Harker a dodici anni, quando le cicatrici erano ancora recenti. “Perché?” gli aveva chiesto, siccome era giovane e stupida. “Ogni debolezza espone la carne” le aveva risposto. “E la carne invita il coltello.” »
Recensione: “La farina del diavolo: il ponte maledetto” di Stefano Nocentini
Facciamo la conoscenza del Granduca di Castiglion Che Dio Sol Sa, che chiede udienza all’architetto Mastro Oliviero dell’Armentara per proporgli un interessante progetto: la costruzione di un ponte granducale sul Rio Burrone per unire le due metà del proprio feudo. Un’impresa fino a quel momento impossibile da realizzare, per le scarse conoscenze e capacità tecniche del tempo. Tormentato dal compito ingrato, Mastro Oliviero riceve la visita del diavolo tentatore, che gli propone un accordo: farà in modo che l’uomo abbia successo in cambio dell’anima innocente della prima persona che attraverserà il ponte a fine costruzione. Oliviero sa che non può resistere al tentatore quando questo inizia a parlare: accetta e parte con i lavori.
L’intreccio dei personaggi presentati è fondamentale per la riuscita della storia. Ognuno ha il proprio scopo e inconsapevolmente contribuisce al diabolico piano di Satana.
Stefano Nocentini è stato in grado di scrivere questa storia utilizzando un gergo e una ritmica che ricordano i testi antichi, non senza inserire termini ed elementi del mondo contemporaneo: una piacevole sorpresa che mi ha più volte strappato un sorriso. Questo connubio, ha reso “La farina del diavolo: il ponte maledetto” un libro sospeso nel tempo.
Una lettura non da tutti, ma che diverte e soddisfa chi si appresta a leggerla.
Ringrazio la gentile casa editrice per questo gradito omaggio.
Potete acquistare il libro a questo link.