« Se scavava nella memoria, prima della presenza del Medici c’erano soltanto lo sciabordio del mare e un brusio di parole esotiche, insieme alla sensazione di appartenere a un mondo lontano. Un mondo remoto, inafferrabile, che fomentava la sua irrequietezza e la sua incapacità di adattarsi a una vita ordinaria. »
Con questo Review Party vi presento “L’eredità dell’abate nero”, primo libro della nuova trilogia thriller storica di Marcello Simoni.
Tra me e Simoni non è stato subito amore a prima vista, in quanto la trilogia dei libri maledetti non mi piacque per nulla. Devo dire, però, che con questa storia si è del tutto riscattato nei miei confronti: sappiate fin da subito che la lettura è davvero consigliata!
Tigrinus sa che la vita da ladro comporta una lunga serie di rischi e guai, specie nella Firenze del 1400. Ne è ancora più convinto quando, intrufolatosi nell’abbazia di Santa Trìnita, non solo si trova ad assistere all’omicidio di Giannotto Bruni, ma dello stesso viene pure accusato e incarcerato.
Chi chiede a gran voce che giustizia venga fatta sono di certo il figlio e la nipote di Bruni: Angelo e Bianca, accomunati dal sangue ma non per il carattere.
Il giovane uomo, dopo essere stato scarcerato da Cosimo de’ Medici, intraprenderà il viaggio volto a provare la sua innocenza, partendo da un tesoro in una nave scomparsa e imbattendosi in misteri sempre più fitti di cui lui non risulterà solo spettatore, ma ingranaggio inconsapevole.
Fin dal prologo mi sono sentita a mio agio all’interno della storia, grazie alla scrittura dell’autore che ha saputo coinvolgermi e attirarmi nella sua Firenze, ricca di particolari e precisa nella fedeltà storica: prove della cura e della ricerca che ci sono state durante la stesura. Nonostante la minuzia nei particolari, le descrizioni non appesantiscono la narrazione, ma contribuiscono a rendere chiare in testa tutte le scene.
Ho adorato il personaggio di Angelo, avido di potere ma che al tempo stesso vive in un mondo tutto suo, dentro i libri che ama leggere e da cui svogliatamente è costretto a staccarsi per far fronte a responsabilità che non sente sue.
Tutto il contrario è la cugina Bianca, una donna forte e combattiva, colei che desidera più di tutti la vendetta per la morte dello zio.
Nelle imperfezioni di Tigrinus ho ammirato la determinazione e la scaltrezza.
La trama è complessa ma non confusionaria, si percepisce che lo scrittore abbia chiara in mente la destinazione della storia, ed è un elemento da non sottovalutare.
“L’eredità dell’abate nero” è appena uscito nelle librerie, ma io già attendo il secondo capitolo della Secretum Saga.