« Quello che feriva più Ljudevit, era l’inconscia ma rifiutata sensazione che Dio, non solo non fosse che un misero spettatore, ma rappresentasse il vero e proprio mecenate che aveva commissionato l’opera. »

Ancora non sa che dal freddo dicembre 1780 il distretto di Cluj sarà sconvolto da una serie di omicidi inspiegabili, in grado di mettere in dubbio il suo fidato intuito.
I paesani, condizionati da culti esoterici e mentalità arretrata e superstiziosa, non possono che trarre un’unica conclusione: il Diavolo è tra loro ed è così che li punisce.
Mentre i più si aggrappano alla fede, Ljudevit percorre le vie scrutando ogni sguardo che incontra, cercando il barlume omicida che può porre fine al suo tormento.
Le mosse dell’assassino dissemineranno il suo cammino, come in un viaggio preciso ma criptico; quando questo sembrerà dare indizi all’ispettore, non farà altro che portarlo a perdersi nel dubbio.
Il periodo storico è ben descritto e definito, rende con successo l’idea di una realtà esasperata e imprigionata in precetti che non possono fare altro che vacillare fino a frantumarsi. Le citazioni ai passi della Bibbia arricchiscono appropriatamente una narrazione coinvolgente e dai risvolti inaspettati.
Un pensiero s’insidia nella mente, pagina dopo pagina: l’umanità è un fantoccio con fili invisibili legati alle braccia e tesi verso l’alto.
“Omicidi in si minore” di Davide Bottiglieri sarà disponibile dal 15 marzo.
Ringrazio la Les Flaneurs Edizioni per avermi fatto leggere in anteprima questo libro.