« Giuro sugli Dei, che possano crepare tutti in modo atroce, che io non morirò, né ora né mai. Non posso farlo. E, se anche un nemico riuscisse a ferirmi, allora… mi dimenticherò di dover morire. »
Esistono storie che catturano l’anima. La inglobano in sé e la colmano di emozioni che le rimarranno impresse a lungo. Questo è il caso di “Mordraud”, una saga fantasy composta da quattro libri scritta da Fabio Scalini e pubblicata a partire dal 2012.
Nella mente di chi legge si fa strada un mondo innovativo, ma dai toni classici dei libri fantasy più conosciuti ed apprezzati, fatto di magia e popoli dalle origini differenti. Un mondo solo in apparenza rigoglioso, in realtà drammaticamente devastato. Ma c’è chi nella diversità riscopre i sentimenti, l’unione data dall’amore, i suoi frutti.
Dunwich, Mordraud e Gwern, uniti dal sangue, divisi da una guerra le cui cause si sono perse nel tempo. Tra morti e passione, vivono i dolori e le gioie del quotidiano, inseguendo i propri desideri e vendette per ricongiungersi alla fine dell’individuale percorso di formazione (Qui il mio commento a caldo, piuttosto disagiato).
Il secondo libro dà una nuova ondata di emozioni, più variegate rispetto all’episodio antecedente, ma assolutamente non da meno. Se prima la trama è, tra gli alti e bassi, lineare e improntata verso un obiettivo preciso, ora la storia si espande e si sofferma tra micro e macro avvenimenti. Tra volti già visti, nuovi incontri e colpi di scena da mozzare il fiato, il lettore affronterà un nuovo viaggio alla ricerca di una misteriosa entità. All’orizzonte, la carcassa di Cambria che brucia, incapace di risorgere dalle proprie ceneri.
Lo scrittore non lascia mai nulla al caso, ogni scelta dei personaggi ha una motivazione solida, gli avvenimenti descritti sono sensati e gli ambienti creati affascinanti. Ogni elemento ha una propria crescita e soprattutto un’evoluzione psicologica che lascia spiazzato il lettore, ma invogliato ancor di più a continuare la lettura. Le strategie di guerra e le scene di battaglia sono descritte in maniera dettagliata e capace, senza complicazioni né confusione. Lo stile di scrittura cattura e mostra ogni scena in modo preciso e scorrevole; è presente qualche piccola sbavatura data da termini poco appropriati e fuori contesto, comunque risolvibili con un servizio di editing esterno.
La fine del secondo libro lascia una nuova ma familiare sensazione di vuoto, che fa apprezzare maggiormente l’estenuante attesa per il seguito.
Fabio è tutt’ora per me fonte di grande ispirazione e determinazione. Non si è mai perso d’animo di fronte a tutte le difficoltà che ha incontrato in questi anni. Dai rifiuti e le porte sbattute in faccia è riuscito a trovare la forza per credere, ancora di più, nella sua creazione.
Così ha deciso di pubblicare gratuitamente sul suo sito l’ebook del primo libro, per raggiungere quanti più lettori possibile, anche chi a primo impatto non gli avrebbe dato possibilità. Chi l’ha letto non ha potuto fare a meno di apprezzare un’opera tanto valida.
Ha, inoltre, organizzato presentazioni e partecipato a fiere di indubbia importanza (Lucca Comics & Games, Comicon di San Diego), ha avuto consensi all’estero e ha realizzato con successo il progetto di un cortometraggio, girato a San Marino con l’abile ed esperta partecipazione della compagnia Fera Sancti.
Date poco conto ai pregiudizi sulle autopubblicazioni e fatevi conquistare da “Mordraud” (ripeto, l’ebook è gratuito, non avete scuse!) e dal grande talento di Fabio Scalini.