Bambi è solo un piccolo capriolo quando comprende di dover affrontare il mondo attorno a lui. Cosa lo aspetterà, nel cammino della vita, che determinerà inevitabilmente la sua crescita fino all’età adulta?
Come è normale che sia, leggendo anche solo il titolo del romanzo di Felix Salten viene automatico rimandare all’adattamento a cartone animato fatto dalla Disney, che ripercorre la storia originale attraverso una chiave più leggera e spensierata, senza per questo edulcorare i traumi che il protagonista deve affrontare sul suo cammino (non serve nemmeno che io esplichi il riferimento specifico).
Quella però narrata nel libro è una storia sconvolgente e particolare, paragonata al film, che sciocca per la crudezza dei contenuti, raccontati in un modo diretto e a tratti crudele. La voce della natura, imperitura e sopra a ogni cosa, fa entrare il lettore nel mondo del cucciolo protagonista, come di fronte a un documentario ma più intimo e personale, dando a ogni personaggio una propria personalità e la possibilità di esprimersi.
Il loro prendere vita è la chiave per riuscire a trasmettere tutte le sensazioni allo spettatore, che gradualmente si affeziona e inevitabilmente empatizza, interiorizzando tutto ciò che pagina dopo pagina accade. Ogni aspetto psicologico ed emotivo di Bambi viene sviscerato con minuziosità, svelando retroscena solo ipotizzati ed entrando in un pozzo profondo e oscuro di pensieri e intenzioni.
Fa quasi impressione pensare che ciò che potrebbe provare un essere umano può essere al contempo provato da un animale, che agisce di conseguenza in un modo imprevedibile, che a cose fatte mette il lettore di fronte alla dura realtà, facendogli accettare quanto accaduto.
La natura torna ancora una volta prepotente, dettando la legge della sopravvivenza e della forza bruta, che determina la vittoria o la sconfitta di un individuo.
Una lettura ben più dura di quanto ci si possa aspettare, magistralmente orchestrata da un autore che ha conquista per uno stile di scrittura curato e scorrevole, in grado di cattura l’attenzione dall’inizio alla fine. Le sue parole vanno di pari passo con le strabilianti tavole di Benjamin Lacombe, da sempre tra i miei artisti preferiti, in grado di immergere totalmente l’immaginazione del lettore tra i suoi disegni altamente suggestivi.
Solo grazie a lui, ora, si può riscoprire questa storia attraverso un occhio che ha saputo perfettamente fornire un aspetto visivo notevole, che vi lascerà senza fiatò.
hai ragione il libro è molto crudo. è una perfetta metafora della vita però. si nasce si cresce e si fa esperienza, bella o brutta che sia.
Ha sorpreso anche me questo libro, si è rivelato molto più bello e profondo di quanto mi aspettassi. Sono davvero contenta di averlo letto, ha sicuramente lasciato un segno nel mio cuore.