“Il ragazzo che amava il cinema” è un libro capitato inaspettatamente tra le mie letture, così altrettanto inaspettato è stato l’interesse che ha suscitato in me.
Si possono individuare almeno cinque motivi principali che possono spingere a cominciare la storia di Nil, il primo fra tutti è lo stile narrativo di Pere Cervantes. Avviene in un lampo: dalla prima parola scritta scaturisce un incredibile trasporto che cala il lettore in un’atmosfera calda e fredda al tempo stesso, data dall’amore di una madre per il figlio e tutti i sacrifici che sono nascosti dietro al desiderio di non vedere mai scomparire il sorriso dal suo volto. Cervantes scrive con fluidità una storia complessa e carica di emozioni, che dai personaggi si trasmette al lettore, che si sente sempre più coinvolto dalla vicenda che si presenta davanti.
Ho sempre trovato nell’ambientazione spagnola dei romanzi un tocco di calore e spensieratezza unico. Mi ha veramente sorpreso il fatto che a questo viene accostato un clima totalmente opposto, cupo e a tratti drammatico, che però non delude ma da un punto di vista insolito delle vie di Barcellona. L’autore ha avuto molta cura di questo aspetto, rispettando la struttura reale della città e dando l’impressione di essere davvero lì, nel punto che in quel preciso momento sta descrivendo. A questo si associa un contesto storico e sociale ben definito, che parte dagli anni 40, subito dopo la guerra civile che ha sconvolto lo stato, un evento che si è abbattuto senza pietà sulle vite di chiunque fosse lì in quel periodo e che per rialzarsi ha dovuto ulteriormente combattere contro lo sconforto e il dolore.
Nil è solo un bambino quando tutto questo capita e vede negli occhi della madre tutti gli sforzi che è costretta a fare ogni giorno. È un protagonista sorprendente, con una forza d’animo invidiabile nell’affrontare ciò che il suo creatore gli ha riservato. La caratteristica più interessante, come si evince dal titolo, è la sua passione per i film, che si trasforma nel quadro generale in un tributo al mondo della cinematografia e uno spunto culturale per esperti e non.
Con “Il ragazzo che amava il cinema” vi ritroverete catapultati in una storia che vi avvolgerà totalmente grazie al mix di generi letterari racchiusi in essa: non si tratta solo di un romanzo storico, ma anche di una storia pregna delle tinte del thriller, che regala emozioni forti date dalla suspence e dall’introspezione nei sentimenti provati dai personaggi, che si aprono al lettore parlando da un’epoca piuttosto lontana ma che si riflette perfettamente nella realtà contemporanea.