A trentacinque anni, Nina può dire di avere avuto già una vita intensa e spericolata. Con un divorzio e un figlio a carico, lavora come autista privata cercando di gestire più possibile il suo impiego con gli avvenimenti famigliari. Davide, nel pieno dell’adolescenza, le da già il suo bel da fare, così come l’ex marito che sembra non voler cedere e lasciarla davvero andare. Ma quando è anche il padre a darle pensieri per la salute sempre più precaria si trova a passare il tempo in continua tensione, attendendo l’ennesima telefonata e scongiurando il peggio.
Una ventata di aria fresca giunge con l’arrivo di Tony, che da cliente occasionale le propone di essere la sua autista a tempo pieno. Ha così inizio per Nina un viaggio sia fisico che mentale attraverso paesi che mai si sarebbe immaginata di vedere, in luoghi affascinanti quanto misteriosi e con incontri che le faranno conoscere un lato di Tony complesso e così ingarbugliato da farle perdere l’orientamento, soprattutto per i sentimenti che inizierà a provare.
Considerare “Ricatti” un romanzo particolare sarebbe un termine assolutamente riduttivo. Fin dalla prima pagina la de Lillo sa come ipnotizzare completamente il lettore, che sotto il giogo di uno stile di scrittura diretto e scorrevole si fa vincere a seguire sempre più quell’atmosfera di inquietudine e tensione che alberga costantemente tra le pagine. Si percepisce all’istante che l’autrice si diverte a nascondere la verità e noi ci stiamo a intraprendere questo gioco adrenalinico, fino a quando non si entra nella tana del leone ed è ormai troppo tardi. Claudia de Lillo appassiona attraverso la cura dei dettagli e i sorprendenti colpi di scena che lasciano senza fiato noi e Nina, tutti protagonisti impotenti e in balia degli eventi. La protagonista rappresenta su carta tutti i sacrifici che una donna contemporanea deve affrontare, dividendosi ogni giorno tra casa, lavoro famiglia e tutto il resto per riuscire a fa quadrare tutto a fine giornata, quando ormai le energie vengono meno e si vorrebbe solo riposare e invece si rimane in attesa degli imprevisti, subdoli e crudeli, che bussano alla porta un attimo prima di addormentarsi. Questa frenesia e i continui pensieri galoppanti trasmettono un’ansia indescrivibile, tanto da far battere il cuore più e far venire l’affanno. La svolta thriller, poi, pizzica l’attenzione del lettore mettendolo in allarme, come davanti a un film, lasciando che la fibrillazione faccia tutto il resto, scattando a suo piacere senza avvertire. La penna di Claudia de Lillo è graffiante e indimenticabile, non perderò più alcuna sua pubblicazione e ne faccio un mea culpa per averla scoperta soltanto ora.