Review Party: Recensione di “Shades of Magic: Il Principe d’Acciaio” di V.E. Schwab

Quello che per tanti potrebbe rappresentare un ritorno, per me è in realtà l’inizio di un viaggio: conosco la Schwab per diverse sue opere, ma la serie in questione non ha ancora attraversato la mia esperienza di lettrice. Per tanto, mi trovo ad affrontare Shades of Magic attraverso la sua trasposizione a fumetto, una serie che indaga le origini di Maxim Maresh prima di diventare re della Londra Rossa. Continue reading

Review Party: Recensione di “Evil” di V. E. Schwab

« Non provava paura, ma sapeva che non c’era da fidarsi della paura, e di certo neanche dell’assenza di paura.  »

Non è facile convivere con poteri sovrannaturali, soprattutto quando questi non sono stati scelti, ma imposti contro la propria volontà. Questo è ciò che capita a Victor e Eliot, che si ritrovano ad avere a che fare con gli ExtraOrdinari per una tesi, fino a perdere il controllo sulla concatenazione di eventi che la loro ricerca causa. Dopo dieci anni tutto è cambiato: i due si rincontrano in un’occasione apparentemente casuale, su fronti opposti, alla ricerca di vendetta di uno verso l’altro.

Il punto di forza di “Evil” è far riflettere il lettore su cosa è giusto e sbagliato, sulle azioni eticamente corrette o meno e sulle intenzioni che spingono ad agire in un certo modo. Non esistono eroi, ma nemmeno completamente cattivi. Per svelare questo, la Schwab presenta i suoi personaggi attraverso il tempo, in un continuo scambio tra giovinezza e età adulta, che svela non solo il carattere forgiato ma anche gli avvenimenti che hanno portato al cambiamento. Il tempo scorre, così come la lettura, freneticamente, aumentando l’effetto avvincente che nel complesso ha la storia.

Non sapevo davvero cosa aspettarmi da questo libro, ma in una cosa ha fatto sicuramente centro: sorprendermi! Ho amato l’atmosfera cupa e gotica, il susseguirsi dei fatti e i personaggi. Victor e Eli sono un’accoppiata che ho apprezzato tantissimo, perché sono in continua contrapposizione, ma al tempo stesso uniti da un obiettivo sempre più comune.

Spero di potermi innamorare perdutamente di questa storia con il seguito, che ovviamente aspetto con ansia!

Review Party: Recensione di “Questo canto selvaggio” di Victoria Schwab


« Avrebbe potuto andarle peggio – la perdita dell’udito era solo parziale – ma era troppo furba per permettere che altri le vedessero. Erano un segno di debolezza, comunque, e la debolezza non si doveva mai mostrare: glielo aveva insegnato Harker a dodici anni, quando le cicatrici erano ancora recenti. “Perché?” gli aveva chiesto, siccome era giovane e stupida. “Ogni debolezza espone la carne” le aveva risposto. “E la carne invita il coltello.” »

Grazie a Giunti ho avuto modo di leggere un libro che mi ha conquistata fin dalla prima pagina: sto parlando di “Questo canto selvaggio” di Victoria Schwab, primo libro di una duologia distopica.

Ho sentito davvero tanto parlare di questa scrittrice, acclamata da molte persone. Avevo il timore che tutta questa carica d’aspettativa non me l’avrebbe fatta apprezzare, invece ora posso capire come mai abbia avuto così tanto successo. “Questo canto selvaggio” è un libro veramente originale.

Ci troviamo a Verity City, una città violenta e spezzata dai diversi scontri provocati dagli umani. Ad ogni azione malvagia commessa, vengono generate delle creature mostruose: i Corsai sono i divoratori di carne, i  Malchai del sangue e i Sunai, più rari, che risucchiano le anime peccatrici attraverso la musica.

Harker e Flynn sono i rispettivi capi fazione: uno a Nord e l’altro a Sud.
Kate Harcker è ossessionata da un unico obiettivo: risultare una degna erede agli occhi del padre. Solo così, lei pensa, potrà conquistare la sua stima e il suo amore.  
August è stato adottato dalla famiglia Flynn, protetto e nascosto alla comunità a causa di un importante segreto: la sua identità di Sunai. Non si separa mai dal suo violino, anche se desidererebbe ardentemente una vita normale, da umano. Il ragazzo, inoltre, non è felice del trattamento riservato: vuole scendere in battaglia e rendersi utile. L’occasione gli si presenta quando viene inviato come infiltrato a spiare il nemico.
Due giovani appartenenti a mondi diversi, ma che sapranno creare un legame d’amicizia indissolubile. La temeraria ragazza vorrebbe scoprire cosa si nasconde dietro il velo di mistero in cui August è avvolto. Quale potrebbe essere la reazione di fronte alla verità?

Il punto di forza di questo libro è sicuramente l’affascinante ambientazione: dai luoghi alle creature descritte, la Schwab è riuscita a creare nella mia mente delle figure ben precise, come di fronte ad un film proiettato al cinema. L’immaginazione della scrittrice sembra non avere confini, sono esaltata all’idea che questa sia solo la prima delle sue opere che ho modo di leggere. Tuffarsi nella sua mente è stata una delle esperienze più belle, quest’anno.

Finalmente una storia che non si basa sull’amore tra i protagonisti, perché a Verity City non c’è spazio per l’amore: è la crudeltà, ormai, a farla da padrona.
Nonostante questo non potrete fare a meno di amare il legame che si crea tra i due ragazzi. August è il mio personaggio preferito, mentre Kate non sono riuscita a farmela piacere totalmente per alcune scelte. 

Un tema come la pericolosità del genere umano, che crea conflitti intestini nonostante le conseguenze catastrofiche, è qui trattato in maniera incisiva e particolare: non è il mostro d’aspetto il nemico, ma la scalata verso il potere e la supremazia corrode le anime dei forti, fino a far dimenticare la propria natura.

Sono davvero felice di aver avuto l’occasione per potervi parlare di questo libro, attendo con trepidazione il secondo.