“Fino all’ultimo domani” pone fine alla serie dedicata ai fratelli Duval ma per me, invece, rappresenta il primo approccio alla scrittura di Alessia Litta. Sono innanzitutto rimasta colpita dalla trama particolare, che mi ha spinto a prendere parte a questo evento. Ringrazio l’autrice e Franci di Coffee & Books per l’opportunità.
Non sono una grande fan della Francia per brutte esperienze passate, eppure quando mi ritrovo di fronte a descrizioni immersive non posso fare a meno di sentirmi coinvolta dai luoghi. Saint-Valloire emerge tra le nebbie dell’immaginazione e fa da culla agli avvenimenti che vedono protagonisti Raoul Duval e Julia Gallert.
Questi due personaggi mi hanno subito colpito per la loro caratterizzazione e per come Alessia Litta ha deciso di collegarli tra loro. Sono due persone che arrivano da due mondi diversi (nonostante si conoscano da sempre), se così si può dire, quindi è interessante scoprire tutti gli incastri che li porteranno a ritrovarsi e innamorarsi.
Raoul mi ha conquistato all’istante per il passato tormentato che si porta sulle spalle come un macigno. Un passato non relegato al suo tempo e che mai come ora rischia di far scoppiare la bolla di apparente calma. Una calma illusoria, per l’uomo, perché ci sono cose impossibili da dimenticare.
Julia vive di sicurezze, ma proprio ora vige la più completa instabilità, tra lavoro e vita privata. Per lei, Raoul è sempre stato un punto di riferimento in grado di farle battere il cuore e queste emozioni non sono mai mutate. Ma sarà davvero possibile riuscire a trasformare i desideri in realtà? Il passato, anche con lei, non ha un buon rapporto e farà riaffiorare qualcosa che crea nella donna un grande dolore.
Ciò che ho apprezzato della vicenda è non tanto l’aspetto romantico (pare stupido, ma è così) quanto l’atmosfera di costante tensione in sottofondo, data da una trama che è più complessa di quello che può sembrare e più avvincente dei classici battibecchi amorosi. Entrambi devono affrontare qualcosa che riguarda il singolo individuo, ma rimangono coinvolti dai rispettivi tormenti e dovranno reagire per non rimanerne soffocati.
Ho il batticuore ancora adesso mentre scrivo nel ripensare agli sviluppi affatto scontati della trama e all’originalità dei colpi di scena. Questa è la tipica storia che mi coinvolge senza controllo e mi accompagna nelle ore successive tra un’altalena di emozioni e l’altra. Sono rimasta talmente tanto colpita che ora non ho altre scuse: voglio conoscere gli altri due fratelli Duval e scoprire come sono le loro storie.
Alessia Litta mi ha colpito e senz’altro continuerò a tenerla d’occhio. Non so proprio come esserle riconoscente per questa storia che è arrivata come un fulmine a ciel sereno rasserenandomi e soddisfacendo la lettrice che è in me.