Dopo “I giorni del ferro e del sangue”, ho ora occasione di tornare nella storia narrata da Santi Laganà, uno scrittore che è riuscito a conquistarmi per la passione e l’impegno che impiega nel suo lavoro e che trasuda dalle pagine del romanzo.
Avevo già apprezzato Anna nel capitolo precedente e ritrovarla dopo i drammatici eventi che l’hanno segnata è stato emozionante. Il destino però ha ancora molto altro in serbo per lei e anche qui non avrà sosta. Anche la persona più forte necessita di riposo e sembra che per lei non sia ancora davvero giunto il momento. Si rimane pienamente coinvolti da questo straordinario personaggio, che si segue sempre e a prescindere da tutto.
Ogni aspetto del libro non viene lasciato al caso: Laganà ha cura di ogni dettaglio di ambientazione, contesto storico, caratterizzazione dei personaggi. Per non parlare dei dialoghi e delle dinamiche evolutive della storia, che seguono uno schema preciso ma imprevedibile esternamente. Sembra di assistere a un film storico di altri tempi, di quelli che ammiravo da piccola sulle reti minori e che mettevano in risalto capacità costruttive che forse ora sono andate perse.
Nonostante la mole, il romanzo risulta godibile e ricco di avvenimenti che non lasciano tregua nemmeno al lettore. Ci vuole innegabilmente impegno mentale per questa lettura, ma a conclusione non si può non essere soddisfatti.