Quando Mamochka trova una bambina in fasce nei pressi della grotta di un orso, capisce che nella sua vita è giunto qualcosa di speciale. Yanka cresce con lei forte e in salute, amata dalla mamma adottiva e dall’amica Sasha, nonostante tutti gli altri bambini del villaggio cerchino sempre di evitarla.
Qualcosa di doloroso e inspiegabile tormenta la bambina fin nell’animo, come un vuoto che le apre il petto bussando al cuore e sussurrando una mancanza primordiale. Sul calare della festa d’inverno, poi, un fatto inspiegabile la spinge a partire e addentrarsi nel cuore della foresta, alla ricerca del suo vero sé.
Appena ho posato gli occhi sul romanzo di Sophie Anderson ho percepito una stretta al cuore che mi ha fatto all’istante capire quanto mi sarei affezionata a Yanka e alla sua vicenda. Un’atmosfera evocativa e ancestrale, che richiama in qualche modo il folklore nordico, si sparge uniformemente tra le pagine, regalando momenti di emozioni indimenticabili, che fanno crescere anche i lettori già adulti.
Quello di Yanka è un viaggio di formazione che colpisce per la genuinità che guida le azioni della bambina, che vorrebbe soltanto trovare il proprio posto nel mondo. Si trasforma così in una piccola eroina, con un carattere determinato impartendo una grande lezione di coraggio. Anche nei momenti più difficili si è legittimati ad avere paura per il futuro incerto, l’importante è non perdersi d’animo e guardare ogni situazione da un punto di vista nuovo, che può regalare la soluzione migliore e irradiare il tempo a venire.
Mi sono innamorata dello stile di questa scrittrice, non vedo l’ora di potermi tuffare in una nuova storia, che sono certa saprà conquistarmi fino alle lacrime.