Review Party: Recensione di “Siamo cinque” di Matias Faldbakken

Spesso capita che il passato faccia così male da doverlo affossare per sempre in un angolo.

Tormod è convinto finalmente di essere riuscito a cambiare vita. Con una moglie, i figli e un cane, sa che può ripartire potendo essere un uomo completamente diverso da prima.

Ma il dramma colpisce la quiete di tutti, scatenando una tempesta inaspettata. Costringendo Tormod a entrare in contatto con entità che nemmeno nelle sue più fervide fantasia di gioventù avrebbe mai potuto evocare.

“Siamo cinque” è un vero e proprio fulmine accecante messo per iscritto nero su bianco. Il clima freddo del nord d’Europa si accosta perfettamente all’ambientazione generale, trasmettendo allo stesso lettore un gelo mentale che penetra fino a fare male.

Del romanzo di Matias Faldbakken è giusto sapere pochissimi elementi e affidarsi completamente alla sua bravura, buttandosi al buio in una lettura che assicura emozioni incontrollabili, una giostra impazzita che scombina fin nelle viscere.

Ogni elemento è magistralmente sfruttato, fino alla realizzazione di un’opera difficile da definire, perché tanto particolare e poliedrica da non avere una vera e propria appartenenza a qualcosa di già conosciuto. Lo si ama per la realtà, per la finzione, per quel filo teso che tiene in sospeso i personaggi e il lettore, in un limbo indefinito in cui però, chiunque, può trovarsi a proprio agio.

La penna folgorante di questo incredibile autore, di cui non voglio più perdere nemmeno una virgola, dona un libro che merita assolutamente di essere letto.

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